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EROS E THANATOS
delitti di relazione
Amore e morte, binomio relazionale in cui la donna
si è ritrovata spesso protagonista, costretta in ruoli diversi e
distanti, offender o vittima, confluiti in delitti già mitici e in casi storicamente dettati dalle cronache giudiziarie dalle
analisi degli esperti attraverso i media.
Medea appare comunque figura meno ricorrente rispetto ad altre donne oggetto e soggette a violenza a seguito di lacerazione di rapporti di coppia, gruppo, comunità. L’Autrice rilegge in proposito casi stranamente dimenticati come l’omicidio di Carlo Cienfuegos ai danni della propria amante a inizio ‘900. Anche poco esplorato quello del capitano Dall’Osso nella Sarno degli anni ’30, anche lì una donna sullo sfondo. Ed ancora il battuto e dibattuto delitto Murri, nella Bologna del secolo scorso. Come del resto il coevo caso di Evelina Cattermole, poetessa e donna fatale, succube della gelosia di un uomo sbagliato. E quello di Infinita, presunta mantide jonica. Il corposo saggio su Medea in apertura di volume è quello che offre all’Autrice la possibilità di mettere a punto le proprie teorizzazioni sulla categoria di omicidio relazionale, stavolta ripresa dalla mitologia e dal teatro classico anziché dalle arringhe stampate di principi del foro o perizie allegate ad atti giudiziari. E per guardare tramite il nostro passato al presente, al riaffiorare costante di fattispecie criminali proprie di un profondo disagio sociale.
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LA VIOLENZA
È
DI CASA di Emilio Pio Cosentino Molestie, stalking, stupro, omicidi, delitti nell’universo femminile domestico. Centro Ricerca e Documentazione sul fenomeno mafioso e criminale -Università della Calabria. Prefazione di Silvana Palazzo
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RIBELLISMI Il volume percorre vari filoni di ricerca. Quello sul banditismo e sulle origini della mafia che lo stesso Hobsbawm ha censito fra le categorie di ribelli al pari di quelli di natura più ideologica, con largo spazio a eroi “risorgimentali” ed anarchici. E principalmente, oltre al tema della spinta alla negazione dell’ordine giuridico esistente, sia individuale che di gruppo che sta alla base del mutamento sociale, quello che spicca nel volume sono i vari modi di “attacco” alle norme esistenti, la loro relatività, l’esser soggette, le leggi, a desuetudine o a non esser osservate da avanguardie o da comunità intere, che reagiscono con forza tramite modalità, talora cruente, che ne determinano il superamento configurando diversi assetti degli ordinamenti giuridici e dei poteri costituiti e riconosciuti.
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RELAZIONI DI PSICHE
«Occorre osservare giustamente che dopo i grandi esempi storici in Italia, espressionisti o propri delle avanguardie, si presenta qui una compilazione nuova, insieme lette-raria e - spesso - riflessiva o intel-lettualistica». Francesco Leonetti |
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UN CENTRO PER LA LEGALITA' Il libro traccia
l’attività trentennale del Centro di Ricerca sul fenomeno mafioso e
criminale dell’Università della Calabria, struttura nata all’interno di
un’Unical ancora giovane.
Nell’intenso excursus vengono descritte le varie “stagioni” della ricerca, a partire da quelle pionieristiche su mafia e omicidi fino alle varie diramazioni della criminalità organizzata. Altra linea di ricerca , intrapresa in anni più recenti, quella sulla criminalità in genere, anche singola, ed ai tanti delitti quotidiani propinati dai media, con attenzione specifica ai casi di omicidio relazionale, originati cioè da conflitti intrafamiliari, condominiali, di coppia o arcaicamente definito passionale, derivanti insomma da lacerazioni di rapporti interpersonali, un trend in aumento, e non solo in Calabria. Anche il rito del processo penale, la sua storia, il rapporto con categorie psicosociali come opinione pubblica e comune sentire, è stato occasione di studio ed approfondimento. Per arrivare al filone dell’orientamento e prevenzione non senza aver licenziato studi analitici come quello sul disagio giovanile, anticamera tante volte di vere e proprie catastrofi esistenziali Ciò perchè l’educazione e la diffusione di concetti e valori di legalità, per un Centro posto all’interno di un Ateneo, resta pratica costante e finalità operativa imprescindibile, guardando a quelle giovani generazioni che costituiscono la base umana e culturale necessaria per la crescita e la rinascita della società. Nella sezione Download il testo completo da scaricare |
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DELITTI
QUOTIDIANI Il libro volge uno sguardo su alcuni casi di recenti omicidi
relazionali annoverando anche immoralità e angherie che pur non avendo
rilevanza legale né penale costellano la nostra vita quotidiana creando
motivo di disagio e fonte di riflessione. Osservazioni su dinamiche di
sviluppo e cause psicologiche e sociali di tante storie di ordinaria
violenza e illegalità che i media, giorno per giorno, ci propinano senza
tregua.
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CATASTROFI ESISTENZIALI. ANATOMIA DEL DISAGIO GIOVANILE
Il lavoro, prefato dal rettore dell'Università della Calabria Giovanni
La Torre, con introduzione del preside della facoltà di Economia
dell'Ateneo calabrese, Giuseppe De Bartolo, è una nuova produzione del
Centro Ricerca e documentazione sul fenomeno mafioso e criminale dell'Unical. "Mihai Putz ha realizzato uno studio originale applicando la teoria
matematica delle catastrofi di Renè Thom ad eventi sociali e umani come
quello della devianza minorile, dimostrando come l'incisività di alcuni
accadimenti porti alla catastrofe esistenziale in soggetti giovanili
particolarmente a rischio".
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La crisi dell’amore vista come aspetto del più generale decadimento dei rapporti
relazionali.
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“Carta Bianca”
periodico ufficiale dell’I.T.C. “A. Serra”, nasce nel 1993 e viene
prodotto mediante computer e stampa con una periodicità trimestrale.
L’obiettivo del nostro libro è quello di far sapere ai ragazzi di Locri
che noi ci siamo, perché viviamo nella stessa realtà.
Il volume, che si avvale di una
introduzione di Antonia Vetere, esce dalla penna dei ragazzi dell'Itc
Serra di Cosenza, levigata dall'esperienza del periodico "Carta Bianca"
coordinato dalla curatrice del volume Silvana Palazzo.
"Siete, siamo da Locri
a Cosenza, la speranza di un cambiamento radicale per la nostra amata e
martoriata Calabria: adesso Crediamoci tutti."
"Questo libro è un
segnale molto positivo, un'azione in grado di aprire verchi di speranza
nei confronti dei giovani." |
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A |
Silvana
Palazzo-Arcangelo Badolati, Omicidi nel Cosentino (1998-2001)
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Silvana Palazzo,
Grandi Processi. Storie di briganti e malavita, killer e cannibali,
vittime e colpevoli
Nel libro il rito processuale diventa uno specchio del disagio e delle patologie che il crimine cela. Il processo è al tempo stesso indicatore sociale, spazio simbolico, snodo giuridico esistenziale, scena dove si confrontano le parti, dove affiorano altri soggetti, compresi quelli psicosociali dell’ambiente d’appartenenza e della pubblica opinione, lobbies invisibili e poteri occulti. Gli eventi processuali sono stati prescelti dall’autrice in quanto resi grandi dall’amplificazione resa possibile dall’interesse della collettività e il più delle volte dall’attenzione mediatica. Il lavoro rappresenta la più recente produzione, in tema di comprensione e studio della devianza e dell’illegalità, a marchio Centro di Ricerca e Documentazione sul fenomeno mafioso e criminale dell’Università della Calabria.
“ In quelle cento pagine o giù di lì c’è una voce, più d’una voce, tante voci, mille, un milione di voci in cerca di una bocca a cui affidare il compito di far diventare scene reali quelle descritte in quei dieci processi che nel libro della Palazzo ( impreziosito dalla prefazione di Ernesto d’Ippolito e dalla introduzione di Giuseppe De Bartolo) non sono solo raccontati ma fotografati, analizzati, scansionati da quella macchina tomografica socio-culturale che solo l’autrice sa far funzionare. Dieci processi legati a un filo (neanche tanto) sottile noir che si snoda, s’intreccia, s’attorciglia nello spazio temporale d’un secolo”, Antonio Orrico, “Redazione Unical”, ott.,nov.dic. 2005.
Nella sezione Download un estratto del testo da scaricare
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Silvana
Palazzo-Arcangelo Badolati, L’omicidio relazionale. Sette casi per
sette delitti
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Silvana Palazzo, Mente
Media cervello . Anticorpi critici
Raccolta di saggi brevi insignita del riconoscimento speciale del XI.mo Premio Letterario Nazionale “Donna e scrittura” , per la Saggistica, a Roma nel dicembre 2004. Lettura della nostra “società apparente”, reale e virtuale al tempo stesso che evidenzia la problematicità dell’esistenza della persona nella complessa società contemporanea. Le neuroscienze aprono nuovi orizzonti e si pongono come sostegno ad analisi e teorie coadiuvando gli sforzi di comprensione, dalla nostra vita più intima a quella di relazione. I media ci accompagnano nel nostro percorso di vita insinuandosi tra noi e dentro di noi. Cosa resta da fare all’uomo nell’epoca della technè? Interrogarsi su tutto autoproducendo “anticorpi critici”
“Gli “anticorpi critici” appaiono dunque lo strumento nuovo e antico ( il “logos” , “l’esistenza del cervello segnalata fin dal 4000 a.C.”) per combattere l’imbarbarimento della società e dei costumi” Ernesto d’Ippolito, “Il Quotidiano”, 11 febbraio 2005
“La scorribanda letteraria si legge tutta d’un fiato con belle considerazioni sulla scrittura creativa, stampella degli intellettuali aggiungendo anche gustose corrispondenze da luoghi e abitudini che rendono piacevole la lettura” , Paride Leporace, ivi 21, gennaio 2005.
“Un approccio interdisciplinare che prende il via da un argomento problematico e ricco di mistero: il rapporto tra mente e cervello” Antonio Vanadia, “La Provincia Cosentina”, 23 dicembre 2004.
“Una rappresentazione allegorica del mondo nella sua essenza. A volte malvagia, spesso inverosimile, in ogni tempo senza tregua”, Roberto Salvidio, “Periferia”, n 3/59, 2004. |
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Silvana Palazzo, Cara Prof
Cosa succede dentro e fuori i banchi di un istituto superiore, quali sono i discorsi, le idee, le letture, le aspettative, le preferenze, gli amori segreti, i valori, i drammi privatidi studenti di questo tempo, in una città qualunque? Ha provato a registrarne la voce, le voci ed a trascriverle in forma di diario di un anno scolastico, una professoressa, una di quelle che con i ragazzi ha saputo intessere relazioni colloquiali, saltando lo stacco generazionale; che ha spinto verso un confronto che procurasse risposte, anche non risolutive, al malessere espresso da giovani interlocutori. Il quadro che emerge è una fotografia dell’esistente, la risultante di un’operazione socratica di stimolo allo spiegarsi, all’outing rivelatore del quotidiano in aula ma anche del dopo, dei momenti di gioia o malinconia, curiosità o abisso interiore. A comunicare con il proprio linguaggio senza veli pur sapendo che la docente che è di fronte riporterà in un diario a più voci quei momenti di un’esistenza che si va schiudendo, sono testimonianze, rese come confessioni-verità su quel mondo che a scuola vive ogni mattina mai uguale a se stesso, cangiante così come cambia in fretta l’età dell’adolescenza.
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Silvana Palazzo, Il meme è un seme
In un gioco di specchi fra meme emême, la memoria e il pensiero costante rivelano l’Io. È dal meme che si generano altri memi che si replicheranno a dismisura. Perché un meme è un seme che si trasmette come entità di idee pronte ad essere propagate.
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Silvana Palazzo, Francesco Leonetti
Francesco Leonetti, grande poeta narratore e critico che ha attraversato le maggiori esperienze letterarie del Novecento, visto nel privato di un viaggio estivo nelle sua Calabria, nella Cosenza dove è nato e dove ora ritorna con uno sguardo anche fra Paola e SanLucido sul Tirreno cosentino. L’Autrice che ne ha condiviso il breve soggiorno ne traccia un diario in cui si intrecciano prosa e poesia, pensieri ed immagini per “fermare” su un libro i momenti di un’esperienza umana, intellettuale e artistica unica.
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