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EROS E THANATOS
delitti di relazione
Amore e morte, binomio
relazionale in cui la donna si è ritrovata spesso
protagonista, costretta in ruoli diversi e distanti,
offender o vittima, confluiti in delitti già mitici e in
casi storicamente dettati dalle cronache giudiziarie dalle
analisi degli esperti attraverso i media.
Medea appare comunque figura meno ricorrente rispetto ad altre donne oggetto e soggette a violenza a seguito di lacerazione di rapporti di coppia, gruppo, comunità. L’Autrice rilegge in proposito casi stranamente dimenticati come l’omicidio di Carlo Cienfuegos ai danni della propria amante a inizio ‘900. Anche poco esplorato quello del capitano Dall’Osso nella Sarno degli anni ’30, anche lì una donna sullo sfondo. Ed ancora il battuto e dibattuto delitto Murri, nella Bologna del secolo scorso. Come del resto il coevo caso di Evelina Cattermole, poetessa e donna fatale, succube della gelosia di un uomo sbagliato. E quello di Infinita, presunta mantide jonica. Il corposo saggio su Medea in apertura di volume è quello che offre all’Autrice la possibilità di mettere a punto le proprie teorizzazioni sulla categoria di omicidio relazionale, stavolta ripresa dalla mitologia e dal teatro classico anziché dalle arringhe stampate di principi del foro o perizie allegate ad atti giudiziari. E per guardare tramite il nostro passato al presente, al riaffiorare costante di fattispecie criminali proprie di un profondo disagio sociale.
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Un Centro per La Legalità
Centro di Ricerca
e Documentazione sul fenomeno mafioso e criminale. Università
della Calabria, 2008. La pubblicazione ripercorre trent’anni di storia della struttura interna all’Unical durante i quali diversi sono stati i riscontri e le “ricadute” esterne su tematiche alquanto scottanti. Concepire, negli
anni Settanta, una struttura del genere fu sicuramente un’idea
meritevole sia a livello di diffusione dell’idea di Legalità
in ambito didattico e soprattutto a livello di ricerca. La stessa sin dagli inizi si incentrò sull’ analisi della anomalia omicida, a partire dai delitti di stampo mafioso fino alla tipologia dell’omicidio relazionale oltre all’indagine storico giudiziaria, sul rito processuale e sulla normativa di settore. Scandagliati anche fenomeni relativi al disagio giovanile con proposte operative su orientamento e prevenzione dell’insorgenza di comportamenti e cultura devianti. Nella sezione Download il testo completo da scaricare |
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RIBELLISMI
Il volume percorre vari filoni di ricerca. Quello sul banditismo e sulle origini della mafia che lo stesso Hobsbawm ha censito fra le categorie di ribelli al pari di quelli di natura più ideologica, con largo spazio a eroi “risorgimentali” ed anarchici. E principalmente, oltre al tema della spinta alla negazione dell’ordine giuridico esistente, sia individuale che di gruppo che sta alla base del mutamento sociale, quello che spicca nel volume sono i vari modi di “attacco” alle norme esistenti, la loro relatività, l’esser soggette, le leggi, a desuetudine o a non esser osservate da avanguardie o da comunità intere, che reagiscono con forza tramite modalità, talora cruente, che ne determinano il superamento configurando diversi assetti degli ordinamenti giuridici e dei poteri costituiti e riconosciuti.
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RELAZIONI DI PSICHE
«Occorre osservare giustamente che dopo i grandi esempi storici in Italia, espressionisti o propri delle avanguardie, si presenta qui una compilazione nuova, insieme lette-raria e - spesso - riflessiva o intel-lettualistica». Francesco Leonetti |
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Silvana Palazzo (a cura di), Un
Centro per la legalità. Contributi di Redazione.
La rivista “Redazione Unical” è nata nel 2002 come free press
trimestrale di cultura e ricerca sociale inizialmente edita
dalla Fondazione Italiana Dewey presso l’Università della
Calabria. La testata, aperta a docenti, studenti, esperti di
comunicazione, esponenti della cultura ed intellettuali, ha
puntato a congiungere formazione e informazione attraverso la
trattazione e l’approfondimento di temi di pregnanza sociale,
politica, giuridica, economica, artistica.
Patrocinata dall’ASIS (Associazione Stampa Italiana Scolastica) ha rappresentato un ponte che ha unito l’Ateneo al mondo della scuola ed al territorio. Nel volume Un Centro per la Legalità. Contributi di Redazione, edito dalla Associazione Culturale Redazione Unical, sono selezionati alcuni saggi di Autori Vari collegati in quanto espressione dell’attività svolta presso il Centro di Ricerca e Documentazione sul fenomeno mafioso e criminale che Silvana Palazzo ha gestito sulle orme dei predecessori Pino Arlacchi e Tonio Tucci. Vi figurano firme di giuristi (d’Ippolito, Ordile), letterati (Crupi), docenti (Spadafora, Greco), scienziati (Putz, Sagres), studenti (Tritto, Bitonti, Amato), giornalisti (Orrico) e della stessa Palazzo. Nella sezione Download il testo completo da scaricare |
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Silvana Palazzo, Insomnia (a
Barcelona)
Il volume contiene versi nati durante un soggiorno dell’Autrice a Barcellona nell’inverno del 2008. La scelta della traduzione in spagnolo, con testo a fronte a cura di Francesco Aceto, vuole essere un omaggio alle sonorità della lingua di quella terra di grande fascino e tradizioni. Nel contempo la versione in italiano e spagnolo delle poesie conferisce alla raccolta in questione un respiro extranazionale che ha registrato apprezzamenti anche nel paese iberico. Al riguardo, per il volume, edito nel 2010 da Le Nuvole di Luigi Cipparrone, l’Autrice ha all’epoca ricevuto le felicitazioni dell’Alcalde della città catalana Jordei Hereu Boher.
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Silvana Palazzo, Il
silenzio Nell’audiolibro, edito dal
Centro Jazz Calabria di Cosenza, sono contenute in quindici
tracce altrettante poesie recitate da Brunella Eugeni,
regista Rai. Gli effetti speciali e la regia sono stati
curati da Fabio Santoianni. La musica a commento è stata
eseguita alla chitarra da Amedeo Furfaro che ne è anche
l’autore.
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DELITTI QUOTIDIANI Il libro volge uno sguardo
su alcuni casi di recenti omicidi relazionali annoverando
anche immoralità e angherie che pur non avendo
rilevanza legale né penale costellano la nostra vita
quotidiana creando motivo di disagio e fonte di riflessione.
Osservazioni su dinamiche di sviluppo e cause psicologiche e
sociali di tante storie di ordinaria violenza e illegalità
che i media, giorno per giorno, ci propinano senza tregua.
Link
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CATASTROFI
ESISTENZIALI. ANATOMIA DEL DISAGIO GIOVANILE Il
lavoro, prefato dal rettore dell'Università della Calabria
Giovanni La Torre, con introduzione del preside della facoltà
di Economia dell'Ateneo calabrese, Giuseppe De Bartolo, è una
nuova produzione del Centro Ricerca e documentazione sul
fenomeno mafioso e criminale dell'Unical. "Mihai
Putz ha realizzato uno studio originale applicando la teoria
matematica delle catastrofi di Renè Thom ad eventi sociali e
umani come quello della devianza minorile, dimostrando come
l'incisività di alcuni accadimenti porti alla catastrofe
esistenziale in soggetti giovanili particolarmente a
rischio".
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La crisi dell’amore vista come aspetto del più generale
decadimento dei rapporti relazionali.
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“Carta Bianca” periodico
ufficiale dell’I.T.C. “A. Serra”, nasce nel 1993 e viene
prodotto mediante computer e stampa con una periodicità
trimestrale.
L’obiettivo del nostro libro è quello di far sapere ai
ragazzi di Locri che noi ci siamo, perché viviamo nella
stessa realtà. Il volume, che si avvale di
una introduzione di Antonia Vetere, esce dalla penna dei
ragazzi dell'Itc Serra di Cosenza, levigata dall'esperienza
del periodico "Carta Bianca" coordinato dalla curatrice del
volume Silvana Palazzo. "Siete, siamo da Locri a Cosenza, la
speranza di un cambiamento radicale per la nostra amata e
martoriata Calabria: adesso Crediamoci tutti." "Questo libro è un segnale molto positivo,
un'azione in grado di aprire verchi di speranza nei
confronti dei giovani." |
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A |
Silvana Palazzo-Arcangelo Badolati, Omicidi
nel Cosentino (1998-2001)
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Silvana Palazzo, Grandi
Processi. Storie di briganti e malavita, killer e
cannibali, vittime e colpevoli
Nel libro il rito processuale diventa uno specchio del disagio e delle patologie che il crimine cela. Il processo è al tempo stesso indicatore sociale, spazio simbolico, snodo giuridico esistenziale, scena dove si confrontano le parti, dove affiorano altri soggetti, compresi quelli psicosociali dell’ambiente d’appartenenza e della pubblica opinione, lobbies invisibili e poteri occulti. Gli eventi processuali sono stati prescelti dall’autrice in quanto resi grandi dall’amplificazione resa possibile dall’interesse della collettività e il più delle volte dall’attenzione mediatica. Il lavoro rappresenta la più recente produzione, in tema di comprensione e studio della devianza e dell’illegalità, a marchio Centro di Ricerca e Documentazione sul fenomeno mafioso e criminale dell’Università della Calabria.
“ In quelle cento pagine o giù di lì c’è una voce, più d’una voce, tante voci, mille, un milione di voci in cerca di una bocca a cui affidare il compito di far diventare scene reali quelle descritte in quei dieci processi che nel libro della Palazzo ( impreziosito dalla prefazione di Ernesto d’Ippolito e dalla introduzione di Giuseppe De Bartolo) non sono solo raccontati ma fotografati, analizzati, scansionati da quella macchina tomografica socio-culturale che solo l’autrice sa far funzionare. Dieci processi legati a un filo (neanche tanto) sottile noir che si snoda, s’intreccia, s’attorciglia nello spazio temporale d’un secolo”, Antonio Orrico, “Redazione Unical”, ott.,nov.dic. 2005.
Nella sezione Download un estratto del testo da scaricare
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Silvana
Palazzo-Arcangelo Badolati, L’omicidio relazionale.
Sette casi per sette delitti
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Silvana Palazzo, Mente Media
cervello . Anticorpi critici
Raccolta di saggi brevi insignita del riconoscimento speciale del XI.mo Premio Letterario Nazionale “Donna e scrittura” , per la Saggistica, a Roma nel dicembre 2004. Lettura della nostra “società apparente”, reale e virtuale al tempo stesso che evidenzia la problematicità dell’esistenza della persona nella complessa società contemporanea. Le neuroscienze aprono nuovi orizzonti e si pongono come sostegno ad analisi e teorie coadiuvando gli sforzi di comprensione, dalla nostra vita più intima a quella di relazione. I media ci accompagnano nel nostro percorso di vita insinuandosi tra noi e dentro di noi. Cosa resta da fare all’uomo nell’epoca della technè? Interrogarsi su tutto autoproducendo “anticorpi critici”
“Gli “anticorpi critici” appaiono dunque lo strumento nuovo e antico ( il “logos” , “l’esistenza del cervello segnalata fin dal 4000 a.C.”) per combattere l’imbarbarimento della società e dei costumi” Ernesto d’Ippolito, “Il Quotidiano”, 11 febbraio 2005
“La scorribanda letteraria si legge tutta d’un fiato con belle considerazioni sulla scrittura creativa, stampella degli intellettuali aggiungendo anche gustose corrispondenze da luoghi e abitudini che rendono piacevole la lettura” , Paride Leporace, ivi 21, gennaio 2005.
“Un approccio interdisciplinare che prende il via da un argomento problematico e ricco di mistero: il rapporto tra mente e cervello” Antonio Vanadia, “La Provincia Cosentina”, 23 dicembre 2004.
“Una rappresentazione allegorica del mondo nella sua essenza. A volte malvagia, spesso inverosimile, in ogni tempo senza tregua”, Roberto Salvidio, “Periferia”, n 3/59, 2004. |
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Silvana Palazzo, Cara
Prof
Cosa succede dentro e fuori i banchi di un istituto superiore, quali sono i discorsi, le idee, le letture, le aspettative, le preferenze, gli amori segreti, i valori, i drammi privatidi studenti di questo tempo, in una città qualunque? Ha provato a registrarne la voce, le voci ed a trascriverle in forma di diario di un anno scolastico, una professoressa, una di quelle che con i ragazzi ha saputo intessere relazioni colloquiali, saltando lo stacco generazionale; che ha spinto verso un confronto che procurasse risposte, anche non risolutive, al malessere espresso da giovani interlocutori. Il quadro che emerge è una fotografia dell’esistente, la risultante di un’operazione socratica di stimolo allo spiegarsi, all’outing rivelatore del quotidiano in aula ma anche del dopo, dei momenti di gioia o malinconia, curiosità o abisso interiore. A comunicare con il proprio linguaggio senza veli pur sapendo che la docente che è di fronte riporterà in un diario a più voci quei momenti di un’esistenza che si va schiudendo, sono testimonianze, rese come confessioni-verità su quel mondo che a scuola vive ogni mattina mai uguale a se stesso, cangiante così come cambia in fretta l’età dell’adolescenza.
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Silvana Palazzo, Le stagioni
della mente Il volume, edito da CJC nel
2013, è stato presentato a Roma il 21 febbraio 2014 presso la
Galleria Artemare con lettura dei testi affidata all’attrice
Carmen Onorati. Il filosofo-poeta Maurizio Soldini, in sede di
presentazione, nel definire la poesia della Palazzo un hortus
conclusus, si è soffermato sulla circolarità dei luoghi della
sua poesia ribadendo concetti espressi in prefazione : “la
poesia de Le stagioni della mente sembra tutta rapprendersi in
un romanticismo nostalgico oggi ri-attato e ri-attualizzato
nell’assoluta essenza della bellezza dell’essere che, da una
parte, abita nella natura, quale esistenza, nelle stanze
neuronali della mente, dall’altra trova, invece, quale
essenza, il suo radicamento nell’ideale, nell’anima della
poesia”.
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Silvana Palazzo, Poesie di
un’estate Nella raccolta, edita da
Manni nel 2015, i versi fanno capo a quattro sezioni che si
riferiscono ai mesi dell’estate, una stagione non sempre
tranquilla, “una visione dell’estate in chiaroscuro ” (cfr.
PugliaLibre, 17/9/2018). Sole e pioggia si alternano e
influiscono sui pensieri che l’Autrice comunica come sfogo dei
propri sentimenti. Ed ecco, tra rime e versi liberi, come
lampi della mente, sono presenti nelle poesie ingredienti di
base come la costanza di una sottile ironia eppoi tristezza e
allegria ma anche l’indagine non sempre comoda di fatti
pubblici e privati, ricordi come complicate presenze e infine
una piccola bimba che fa sperare. Fra le recensioni si segnala
M. Soldini, L’angoscia del ricordo e la malinconia,
riscattabili dalla poesia e dall’amore
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Silvana Palazzo, Le peonie
vivono ancora I testi poetici sono
inframmezzati da tavole pittoriche realizzate dalla stessa
Autrice allo scopo di dar corpo e luce essa stessa ai propri
pensieri. Restano comunque al centro del volume i versi.
Ancora una volta la penna affonda nelle pieghe dell’esistenza
non senza soffermarsi a guardare il mondo, quello esterno e
quello interiore degli affetti, ed a commentarlo con ironia
amara. Con la voce di una Poesia che si interroga senza dare
risposte. Il libro è pubblicato nel 2017 nella collana Ut
pictura poesis, del CJC di Cosenza.
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Silvana Palazzo, La mia
faccia senza trucco Del volume, edito a Roma da
Progetto Cultura nel 2018 con prefazione di Giorgio
Linguaglossa, si è occupato anche il critico letterario Sabino
Caronia il quale ha sottolineato che con “accortezza
stilistica ragguardevole” la poetessa ha incentrato “il
discorso poetico intorno alla prima persona singolare parlare
all’infinito/come segreto/per non morire. Ecco dunque il senso
delle parole: uno scopo di lotta contro il limite della morte,
un accanito e disperato tentativo di restituzione,
riabilitazione” (cfr. Musica News, 2019).
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Silvana Palazzo, Il poeta
descrive la vita La poetessa descrive la vita
attraverso la poesia ed è una maniera per interrogarsi su cosa
la poesia stessa sia e su quale sia e debba essere il ruolo
del poeta. Si configura qui un nuovo modo di modellizzare le
parole situando l’importanza fondamentale delle immagini;
infatti le parole preferiscono più abitare un’immagine che non
una preposizione articolata perché nella immagine è
immediatamente evidente la funzione iconico-simbolica del
linguaggio poetico. “Il cardine della poesia della Palazzo è
il “non ancora” , è quell’impensato che muove il pensiero
verso il pensiero”. (dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa
(ed. Progetto Cultura, Roma, 2019).
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Silvana Palazzo,
Filastroccheeee La poetessa si cimenta in un
genere per lei non nuovo con una raccolta organica contenente
una serie di filastrocche dedicate a temi come la vita, il
mondo, il tempo, i giorni, gli uomini, i miti, il bene e il
male, i sentimenti. Gli argomenti sono affrontati con quella
originale ironia, vis critica e carica etica per le quali le
sue filastrocche sono state accostate a Palazzeschi. La
lettura è per tutte le età. Alcuni testi sono stati oggetto
del reading che l’editore Progetto Cultura di Roma ha promosso
a “Più libri Più liberi” a Roma-Eur nel 2019.
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Silvana Palazzo, Appesa a un
filo Una scrittura narrativizzata,
quella contenuta nel volume edito a Roma da Progetto Cultura
nel 2020, che denota sensibilità e attenzione verso il mondo
ponendo l’accento sulla condizione effimera degli uomini. La
memoria “diventa uno scrigno da conservare ma anche fardello
da accantonare per provocare una sorta di innocenza e guardare
al mondo con occhi scevri di ricordi” (Anna Casole).
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Silvana Palazzo, Il tempo
molle A parere del critico
letterario Vincenzo Napolillo “il fine della raccolta poetica
non è di coinvolgere il lettore nel proprio scavo e sfogo
sentimentale ma di comunicare con lui un’esperienza forte,
sensazioni implacabili e sofferenze, punti di vista soggettivi
che si accompagnano alla dimensione privata, psichica e
corporale. La sua scrittura poetica si ispira a Francesco
Leonetti, suo parente scrittore, che andava al fondo del
dramma privato usando un lessico aspro e tagliente per
inserirsi con più forza nella dimensione politica e sociale”.
Link
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Silvana
Palazzo, Il meme è un seme
In un gioco di specchi fra meme emême, la memoria e il pensiero costante rivelano l’Io. È dal meme che si generano altri memi che si replicheranno a dismisura. Perché un meme è un seme che si trasmette come entità di idee pronte ad essere propagate.
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Silvana Palazzo, Il verso
verde
L’Autrice
nell’offrire uno spaccato del proprio animo nel volume edito
da The Writer nel 2023, “sublima il sensismo telesiano,
interiorizzandolo e interfacciandolo con il suo
esistenziale.. e lì finisce la filosofia e inizia il lirismo
della poetessa che riesce a toccare le corde più intime del
lettore sensibile. Poi subentra la disperazione, il
rammarico per l’ingratitudine verso madre natura che l’uomo
non rispetta con le sue manipolazioni, mirate a sfrenate
manie edonistiche … il sole malato che non riscalda con la
delicatezza di un tempo adesso brucia la pelle e inaridisce
la terra… ma la poetessa ci invia anche un messaggio di
speranza con la palombella che volerà in cerca di mondi
migliori, prati verdi e serenità. Speriamo sia così” (Sergio Franco).
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Silvana Palazzo, La giusta
strada del ritorno
L’Autrice racconta la personale esperienza della morte del linguaggio, del fallimento della parola dinanzi alla disumanizzazione del mondo e dell’arte, dell’oltraggio che colpisce anche le parole che vorrebbero significare delle parole amputate e doloranti che sconfinano nel silenzio ma non nel silenzio mistico, ascetico, ma un silenzio tutto avvelenato di una irrimediabile perdita di cui il poeta è costretto a far dono. Le parole, questi guardiani del senso, non sono immortali, non sono invulnerabili. Colpite nei punti vitali, soffrono e muoiono e diventano inservibili; e quando una civiltà ha fatto il pieno di parole morte, ecco che la fine si avvicina (dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa, ed. Progetto Cultura, Roma, 2016).
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